Rigondeaux costretto all’abbandono di fronte a Lomachenko

Per certi versi fin dall’inizio è apparsa una sfida impossibile quella che ha visto di fronte Vasyl Lomachenko (+ 10, – 1) e Guillermo Rigondeaux al Madison Square Garden di New York. Tra i due si è notata subito la notevole differenza di peso, accentuata da una differenza fisica che ci ha riportato in tempi lontani alla memoria la sfida tra Carlos Monzon e Josè Napoles. Lomachenko ha controllato il cubano, apparso più attivo, nei primi due round. Ma dal terzo la musica cambiava e il cubano dava l’impressione di non affondare i colpi,mentre Lomachenko colpiva da tutte le angolazioni con buon tempismo. Rigondeaux accusava un dolore alla mano sinistra e questo lo si capiva nei rari scambi. Il match era diventato ormai a senso unico compreso il gancio sinistro basso per la schivata sentito visibilmente dal cubano quasi in chiusura del sesto round. Al settimo Rigondeaux non si alzava dallo sgabbello e Lomachenko conservava il titolo WBO dei superpiuma. Finiva così la grande sfida tra due medaglie d’oro olimpiche, sia pure in categorie differenti. Rigondeaux, 37 anni, ha subito la sua prima sconfitta (+ 17, – 1), ma non è stato punito. La sua resa è stata una scelta fredda con cui ha compreso che la pubblicizzata sfida non era realizzabile in quelle condizioni. Alla fine del VI round Lomachenko era già chiaramente avanti nel punteggio: 59-54, 59-54 e 60-53. Rigondeaux è noto per la sua bravura difensivistica, ma appariva in difficoltà quando doveva colpire e questo viene confermato dal CompuBox accreditandogli non più di tre colpi a segno per round per un totale di 15 su 178; mentre Lomachenko ha sferrato 339 pugni arrivando a segno 55 volte.

(alb)

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